1. Non ho tempo per gestire i social
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Fonte: http://www.sxc.hu/profile/channah |
Se proprio ritenete di non avere nemmeno
questi pochi minuti per gestire i social, e non avete nessuna persona di
fiducia che possa farlo al posto vostro, lasciate
perdere: è controproducente avere un account aziendale non aggiornato
(forse anche peggio di un sito poco aggiornato, perché dà l’idea che vi siete
iscritti solo per seguire una “moda” e non siete in grado di gestirlo). Ma sappiate che perderete anche una grande opportunità per farvi conoscere.
2. Non ho nulla da dire
Seguita dalla considerazione amara: “quello
che fa la mia azienda non interessa a nessuno”.
Se davvero la pensate così, state sottostimando il vostro lavoro. La
vostra azienda ha una storia da raccontare, ha delle tecnologie, delle
procedure di qualità, è più o meno legata al territorio, partecipa a fiere di
settore… ma soprattutto è composta da PERSONE.
Magari avete l’impressione di offrire un servizio uguale a tanti altri, ma se
ci pensate bene quello che offrite è unico, perché è unico il modo in cui lo
offrite, perché le PERSONE sono uniche. E se non avete sempre articoli
originali o immagini da pubblicare, potete commentare quello che condividono
altri utenti, condividere notizie lette sul web e mostrare la vostra competenza
nel settore in cui operate. Non abbiate paura di metterci la faccia e di farlo in modo spontaneo, anche senza
strumenti impegnativi a disposizione. Dopotutto vi interessa farvi conoscere, o
preferite rimanere nel vostro guscio?
3. Per essere sui social network bisogna essere degli esperti di marketing/di computer
Questa è un’altra obiezione che sentiamo spesso.
La risposta che diamo è che se c’è una cosa di cui bisogna essere esperti, sono
le relazioni umane. Se siamo in
grado di gestire i rapporti con i nostri clienti con cordialità, disponibilità,
affidabilità e riconoscenza, non ci sarà difficile spostare queste qualità sui
social network, che sono nient’altro che la virtualizzazione di una rete
sociale già esistente. I clienti con cui interagiamo sul web sono gli stessi
che accogliamo (o accoglieremmo) nel nostro punto vendita con un sorriso.
Serve un pizzico di creatività (vedi punto
2), ma esistono anche tante agenzie a cui affidarsi quanto meno per una
formazione iniziale o per una consulenza, senza andare a spendere delle cifre proibitive.
Come qualunque cosa nuova, per imparare bisogna fare. Fatevi aiutare da un
figlio o un nipote per capire le funzioni fondamentali. Per creare un account
serve solo un indirizzo e-mail e le procedure sono guidate nei minimi passaggi.
Se non avete un indirizzo e-mail o non sapete usarlo, rischiate seriamente di
essere fuori dal mercato.
4. Sui social network mi criticheranno tutti
Per sfatare questo mito partiamo da un presupposto: nessuna azienda può ritenersi esente da critiche.
Per quanto ci si impegni, può sempre capitare che per fretta, periodi particolarmente intensi ecc. un cliente si senta trascurato o insoddisfatto. Il meccanismo dei social network da un lato incentiva gli utenti a segnalare i disservizi, dall'altro rende immediatamente pubblico ogni dettaglio che non funziona come dovrebbe. Questo alle aziende fa molta paura e le frena nell'esporsi. Tuttavia le critiche, se gestite in modo corretto, si possono volgere a proprio favore: sia per capire quali sono le lamentele frequenti dei clienti e di conseguenza apportare modifiche al prodotto/servizio, sia per chiarire pubblicamente in un luogo “ufficiale”, legato all'azienda e da questa controllato, la propria posizione a riguardo. Un atteggiamento sereno ma fermo nei confronti delle critiche fa acquisire autorevolezza e disponibilità a migliorare. Inoltre così come le critiche, i social network incentivano le recensioni positive spontanee: pensate alla soddisfazione di ricevere un complimento scritto su una pagina visibile a tutti, rispetto a un commento fatto a voce al vostro commerciale!
Per quanto ci si impegni, può sempre capitare che per fretta, periodi particolarmente intensi ecc. un cliente si senta trascurato o insoddisfatto. Il meccanismo dei social network da un lato incentiva gli utenti a segnalare i disservizi, dall'altro rende immediatamente pubblico ogni dettaglio che non funziona come dovrebbe. Questo alle aziende fa molta paura e le frena nell'esporsi. Tuttavia le critiche, se gestite in modo corretto, si possono volgere a proprio favore: sia per capire quali sono le lamentele frequenti dei clienti e di conseguenza apportare modifiche al prodotto/servizio, sia per chiarire pubblicamente in un luogo “ufficiale”, legato all'azienda e da questa controllato, la propria posizione a riguardo. Un atteggiamento sereno ma fermo nei confronti delle critiche fa acquisire autorevolezza e disponibilità a migliorare. Inoltre così come le critiche, i social network incentivano le recensioni positive spontanee: pensate alla soddisfazione di ricevere un complimento scritto su una pagina visibile a tutti, rispetto a un commento fatto a voce al vostro commerciale!
5. I social network sono inutili, non mi porteranno mai nuovi clienti
Se create una pagina su Facebook e aspettate che i clienti (e i “mi piace”)
arrivino dal cielo, purtroppo dovrete ricredervi. E’ un investimento di tempo e
(poco) denaro che paga sul lungo periodo. Un’azienda non deve però vedere il
social network solo come un bacino per nuovi clienti: prima di tutto è uno
spazio per fidelizzare coloro che sono già tali e, come si diceva poc'anzi, per
migliorare il servizio. Inoltre possono portare a nuove partnership e
conoscenze che prima o poi torneranno utili. Se iniziate a essere presenti in
modo discreto e genuino, anche senza strafare, il vostro nome e logo circoleranno
comunque (in primiis grazie a chi già
vi conosce) e, se non sul social, chi vedrà il furgone con la vostra insegna o
l’annuncio pubblicitario sul giornalino comunale si ricorderà di voi non appena
ne avrà bisogno. Nel nostro corso abbiamo raccolto alcune case histories di
artigiani anche molto di nicchia che sono riusciti a creare una presenza online
forte ampliando davvero il numero di clienti grazie al passaparola.
Il consiglio che non ci stanchiamo mai di dare è: fare bene e farlo
sapere. I social offrono questa opportunità.
Vi vengono in mente altre obiezioni?
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