La funzione, non ancora attiva su Google Italia, è nata
appositamente per consentire una ricerca più incentrata sull’utente e sul proprio
mondo piuttosto che basata sull’intero World Wide Web.
La possiamo però trovare se accediamo a www.google.com e facciamo il login con il
nostro account Google: se cerchiamo una qualsiasi parola chiave (ad esempio “sostanza”),
compaiono subito i risultati personalizzati e il messaggio di benvenuto che ci
invita a scoprire questa nuova funzionalità:
Quindi, se la ricerca personalizzata è attiva, i risultati
non verranno presentati dopo aver interrogato l’intera rete scandagliata da
Googlebot, ma troveremo gli aggiornamenti di stato di Google+ nostri e dei
nostri amici, immagini pubblicate su Google+ e Picasa (oppure, come nella nostra ricerca, su questo stesso blog su piattaforma Blogger), link alle pagine su cui
le persone collegate alla nostra pagina Google+ hanno cliccato il bottone “+1” (che comincia così ad assumere un significato
ulteriore).
Inoltre se si digita il nome di una persona, nella funzione
di completamento automatico e nei risultati Google cerca di mostrare il profilo
di Google+ di questa persona, con il link per aggiungerla direttamente alle
proprie cerchie.
E’ possibile in ogni momento tornare alla ricerca “tradizionale”
cliccando il pulsante in alto a destra “hide personal results” (viceversa, si
può attivare la ricerca personalizzata con il pulsante a fianco).
Sul blog
ufficiale italiano, Google spiega che
La Ricerca è sorprendente per la sua capacità di trovare un ago nel pagliaio di miliardi di pagine web, immagini, video, notizie e altro ancora. Ma chiaramente questo non è sufficiente. Sul Web dovreste poter trovare le vostre cose, le persone che conoscete e i contenuti che hanno condiviso con voi, così come le persone che ancora non conoscete ma vorreste conoscere...tutto da un’unica casella di ricerca.Stiamo trasformando Google in un motore di ricerca che capisce non solo i contenuti, ma anche le persone e le relazioni.
Google è partito dal presupposto che tutti noi cerchiamo in primis informazioni dalle persone che conosciamo e di cui ci fidiamo.
Il passo successivo perché questo "sogno" di Google si realizzi è che sempre più persone attivino e utilizzino Google+, visto non più come un social network “alternativo” a Facebook ma come un sistema per migliorare i risultati delle proprie ricerche. Ma è sempre vero che cerchiamo risultati di persone fidate? e dato che la maggior parte dei risultati provengono da Google+, non c'è una sorta di conflitto di interessi?
Il passo successivo perché questo "sogno" di Google si realizzi è che sempre più persone attivino e utilizzino Google+, visto non più come un social network “alternativo” a Facebook ma come un sistema per migliorare i risultati delle proprie ricerche. Ma è sempre vero che cerchiamo risultati di persone fidate? e dato che la maggior parte dei risultati provengono da Google+, non c'è una sorta di conflitto di interessi?
Le reazioni a questo grande cambiamento non si sono fatte
attendere: Twitter ha espresso da subito il suo sconcerto,
per il venire meno dell’accordo con Google che con la Social Search presentava
i risultati trovati su Twitter e la sostituzione con Google+; alcuni esponenti
di blog di successo come Mat Honan di Gizmodo
stanno criticando questa tipologia di ricerca che sembra essere troppo legata
ai marchi Google e non fornire le risposte che l'utente cerca, oltre che essere attivata di default (bisogna infatti consapevolmente cliccare il pulsante per tornare alla ricerca su web) quando si è loggati - punto non trascurabile dato che chi utilizza i dispositivi Android è sempre loggato con l'account Google e che non tutti gli utenti sono così "scafati" da sapere che si può disattivare.
Da un lato questa rivoluzione impone una svolta sempre più "social" per chi si occupa di ottimizzazione per i motori di ricerca, dall'altra rischia di far calare il potere oggi incontrastato di Google a favore del concorrente Bing.
Da un lato questa rivoluzione impone una svolta sempre più "social" per chi si occupa di ottimizzazione per i motori di ricerca, dall'altra rischia di far calare il potere oggi incontrastato di Google a favore del concorrente Bing.
Nessun commento:
Posta un commento